28 Luglio 2013

8h Suzuka: duello Honda tra HARC-PRO e F.C.C. TSR al termine della prima ora

Perdono terreno YART e Yoshimura

Alle 11:30 in punto, tradizionale orario di partenza nei 36 anni di storia dell’evento (eccezion fatta per il 2011 con lo start anticipato alle 10:30 locali), è iniziata ufficialmente l’edizione 2013 della 8 ore di Suzuka con già diversi spunti interessanti al termine dei primi 60 minuti di attività. Al comando della classifica, grazie ad un sensazionale Takumi Takahashi, figura la Honda CBR 1000RR #634 del team HARC-PRO, ma con un esiguo margine di vantaggio rispetto alla Fireblade #11 dei detentori del trofeo di F.C.C. TSR Honda. Questo il primo verdetto in una combattutissima prima ora che ha proposto ben tre differenti leader di gara. Allo start, a vantare il miglior scatto da “centometrista” nella partenza stile-Le Mans, è stato Takuya Tsuda, indicato da Yoshimura Suzuki quale “Starter Rider” in sella alla Suzuki GSX-R 1000 #12. Il giovane pilota giapponese si è aggiudicato l’hole-shot alla staccata della prima curva davanti a Broc Parkes, insolitamente designato da Yamaha YART per la partenza a scapito del poleman Katsuyuki Nakasuga (forse per scongiurare una riproposizione della caduta dopo soli 20 minuti di gara del 2012…), con a seguire Noriyuki Haga, partito benissimo dalla sesta casella con la Suzuki GSX-R 1000 #071 del Team Kagayama. Nonostante questo buono spunto al via ben presto “Nitronori”, addirittura nel corso del primo giro di gara, si è ritrovato costretto a cedere la quarta e quinta piazza rispettivamente ad Erwan Nigon (BMW Motorrad France Team Thevent #99) e Vincent Philippe (Suzuki S.E.R.T. #1), due piloti dell’EWC primi inseguitori di Tsuda, Parkes e Takumi Takahashi, già terzo con la HARC-PRO Honda. Bella rimonta per Ryuichi Kiyonari Archiviato il primo giro, all’inizio del secondo passaggio Broc Parkes alla staccata della curva 1 si trova nelle condizioni di sferrare l’attacco per la leadership su Takuya Tsuda, con la prevedibile risposta del portacolori Yoshimura due tornate più tardi. Si accende il confronto per il primato, si assiste alle loro spalle ad un passaggio di testimone (a più riprese) per la terza posizione tra Takumi Takahashi ed Erwan Nigon, così come ad un’esaltante rimonta di Ryuichi Kiyonari: caduto nel Warm Up, soltanto 10° allo start, il quattro volte vincitore della 8 ore ha prontamente ritrovato il feeling con la Fireblade #11 di F.C.C. TSR Honda ricucendo il gap dai piloti di testa. Mentre “King Kiyo” risulta a tratti il più veloce in pista, al 21esimo minuto di gara Takumi Takahashi cambia passo: si libera definitivamente di Nigon, sferra l’attacco per la seconda piazza in piena curva 1 su Broc Parkes ed, il tempo di presentarsi al celebre “Hairpin”, ecco concretizzarsi il sorpasso su Tsuda che vale la leadership della contesa. Doppia-manovra vincente dell’attuale capoclassifica dell’All Japan Superbike, da quel momento in avanti bravo a costruire un vantaggio di 9″ su Kiyonari nel frattempo sbarazzatosi dei piloti davanti a sé compresi Tsuda e Parkes, in apparente difficoltà sul piano velocistico alla conclusione del primo “stint”. Noriyuki Haga ha preso il via con la Suzuki del Team Kagayama Con Takahashi in fuga inizia il primo preventivato pit-stop in programma che non ha comportato significativi stravolgimenti in classifica: Takumi cede la Honda #634 a Leon Haslam, ma nel cambio-gomme e rifornimento recuperano in un sol colpo 4″ in casa F.C.C. TSR Honda, ora con Jonathan Rea in sella alla Fireblade #11 a soli 5″ dalla vetta con più staccato Joshua Brookes (salito sulla Yoshimura Suzuki #12), mentre scala in quarta posizione Yukio Kagayama (in sella al posto di Noriyuki Haga) a scapito di Katsuyuki Nakasuga il quale ha rilevato Parkes sulla R1 #7. Da segnalare infine le numerose cadute ed imprevisti che hanno caratterizzato questa prima ora di gara: subito ai box la Kawasaki #84 del Team Karbar Cafo with Club Bali Racing, a terra all’Hairpin la Ninja ZX-10R #770 di Yamashina Kawasaki condotta in quel momento da Shigeru Yamasaki, fuori gioco anche la Honda #75 del Team Ebata e, ahinoi, la Aprilia RSV4 #30 del Team Over & Moto Italiana Suzuka condotta in quel momento dall’australiano Levy Day, in equipaggio con Daniele Veghini, l’unico pilota italiano al via dell’evento. Alessio Piana (Twitter: @AlessioPiana130)

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