17 Marzo 2012

American Superbike Daytona Gara 1: Josh Hayes senza rivali

Dominio del campione in carica, batte Young e Hayden

Josh Hayes: “Man on a Mission”. Questo il titolo per l’inaugurale gara dell’AMA/American Superbike 2012 al Daytona International Speedway, con il bi-campione in carica assoluto, indiscusso dominatore sin dall’accensione del semaforo verde per le prime prove ufficiali. Alla quarta stagione con la Yamaha YZF R1 del team ufficiale Graves Motorsports, l’esperto pilota del Mississipi ha dato seguito alla conquista della pole position con la vittoria in una contesa condotta dal primo all’ultimo giro, impreziosita da un giro più veloce in gara vicino al primato della pista del 2006 (era pre-monogomma) dal leggendario Mat Mladin. Alla 39esima affermazione in carriera e 18esima tra le Superbike, per Hayes è senza dubbio una delle vittorie più dolci e desiderate di sempre; dal 2008, da quella discussa squalifica per irregolarità tecnica al termine di una trionfale edizione della 200 miglia di Daytona, Josh ha sempre cercato il riscatto nello Speedway della Florida, con il destino che sembrava prendersi gioco di lui: soltanto 8° nel 2009, fermato da qualche problema di troppo nel 2010, “beffato” in volata da Blake Young per 51 e 71 millesimi nelle due manche disputate 12 mesi or sono. Il “tabù-Daytona”, dove non vinceva dalla dominante stagione 2003 nell’AMA Superstock, Josh l’ha definitivamente infranto con una gara che ha messo in mostra tutto il potenziale della nuova Yamaha YZF R1 2012 preparata dallo staff coordinato da Chuck Graves, ma anche il proprio stato di grazia a pochi giorni dallo spegnere 38 candeline. Campione American Superbike in carica con 14 top-5 nelle 14 gare disputate, 5° lo scorso anno a Valencia in MotoGP da sostituto di Colin Edwards con Yamaha Tech 3, Hayes si presenterà per la seconda manche in programma domani alle 11:00 locali già a bottino pieno a quota 32, 30 punti per la conquista della vittoria, un punticino ciascuno per la pole position e l’aver condotto il maggior numero di giri in testa (tutti, a dire la verità…) in Gara 1. Con queste credenziali e con ben 8 secondi di margine alla bandiera a scacchi, sarà difficile togliere la tabella #1 dal cupolino della Yamaha vestita dei colori Josh Hayes. Chi ci proverà, quasi obbligato a vincere, è Blake Young, secondo con la Suzuki Yoshimura priva di sponsor (fuori Rockstar Energy Drink e Makita Tools con il conseguente ridimensionamento dei programmi di American Suzuki Corporation), vice-campione in carica e primo antagonista di Hayes nella corsa al titolo per la stagione 2012. Staccatissimo all’esposizione della bandiera a scacchi, il pupillo di Kevin Schwantz e meteora del Mondiale Superbike (deludente prova con Alstare Suzuki a Donington Park nel 2009) ha ammesso le proprie colpe nel dopo-gara: “E’ stato un problema mio“, ha ammesso il nativo del Wisconsin, “Sono deluso da questa prestazione perchè la moto ha il potenziale per vincere.” Riscatto-obbligato per Gara 2 dove Young dovrà vedersela nuovamente con Josh Herrin, ex-vincitore della Daytona 200 all’esordio nell’American Superbike con Graves Yamaha, in corsa per il secondo posto (e autore dell’hole-shot al via) salvo concludere anzitempo una gara da protagonista per una scivolata nel corso del sesto giro. Medesima sventura occorsa per un altro “big” della categoria come Ben Bostrom, a terra per un eccesso di fuga in pieno confronto con Steve Rapp (Attack Kawasaki) e Larry Pegram (BMW) per la quarta piazza, ripartito salvo concludere soltanto in 13esima piazza con la Suzuki GSX-R 1000 L2 del team di Michael Jordan. Con “BB” fuori gioco, al box della leggenda NBA c’è ragione per abbozzare un sorriso grazie a Roger Hayden, tornato sul podio con la Gixxer vestita National Guard, penalizzato per un errore nelle fasi iniziali della contesa con una spaventosa imbarcata all’ingresso dell’infield di Daytona. Prova positiva per RLH, altrettanto per Steve Rapp che porta la nera Kawasaki Ninja ZX-10R preparata dall’Attack Performance in quarta posizione, beffando per 2 soli millesimi nella volata finale la BMW del sempreverde Larry Pegram, per un buon lustro “bandiera” Ducati nelle competizioni AMA Pro Road Racing. Da rimarcare anche l’ottima prova di Geoff May, addirittura sesto con la EBR 1190RS ufficiale dell’Erik Buell Racing, mentre il proprio team-mate Danny Eslick, campione DSB 2009 e 2011, ha concluso la personale gara d’esordio tra le Superbike al secondo giro per un problema tecnico. Niente da fare invece per la KTM RC8R ufficiale del HMC Racing condotta in 12esima posizione da Chris Fillmore, già campione AMA Supermoto e del monomarca Vance & Hines XR1200 Series, penalizzato da un evidente gap velocistico nell’ordine di 15 km/h rispetto alle migliori Superbike. Cronaca di Gara Prima pole 2012 e primo punticino addizionale per la classifica di campionato per il bi-campione in carica Josh Hayes, il più veloce nella doppia sessione di qualifiche ufficiali in 1’37″463, distante poco meno di 4/10 dal record della pista datato 2006 di Mat Mladin (1’37″075). Accanto al #1, scattano dalla prima fila Blake Young (sotto l’1’38” con la Yoshimura Suzuki), Roger Hayden (Jordan Suzuki) e la seconda Graves Yamaha dell’esordiente Josh Herrin, lasciando Ben Bostrom in 5° posizione. Alle 16:00 in punto tutti i piloti dell’American Superbike sono regolarmente schierati, eccezion fatta per Shawn Higbee (EBR 1190RS dell’omonimo team) e Taylor Knapp (Vesrah Suzuki), costretti alla resa per i problemi tecnici incontrati nelle qualifiche. Regolare procedura di avvio per l’inaugurale corsa della 37esima stagione dell’American Superbike: accensione, spegnimento del semaforo.. via! Hayes non conserva la pole ritrovandosi terzo alla prima curva, beffato nell’ordine da Herrin e Young, ma pur sempre davanti ad Hayden, Rapp, Clark e Bostrom scattato non benissimo dalla 5° piazzola dello schieramento di partenza. Ben presto Hayes riuscirà a riportarsi al comando, transitando sotto il traguardo ccon soli 64 millesimi di vantaggio su Young, 81 su Herrin, mentre sconta già 6/10 Hayden. Nelle retrovie Chris Clark, all’esordio con la seconda Yoshimura Suzuki orfana di Tommy Hayden, si evidenzia per l’incredibile top speed di 206 mph (332 km/h), ma commette un errore all’ingresso dell’infield ritrovandosi soltanto in 12° piazza. Al secondo giro Josh Hayes ha, di fatto, già chiarito quale sarà l’andamento della contesa: viaggia sotto l’1’38” in 1’37″628, un tempo da qualifica che gli consente di viaggiare con 1″ di margine sull’agguerrito duo composto da Young ed Herrin, già staccatissimi tutti gli altri. Il campione in carica in men che non si dica costruisce quel vantaggio utile da amministrare nel rush finale della corsa: costantemente sotto l’1’38”, al quarto giro stampa un notevole 1’37″490 portando a 1″8 il vantaggio sul proprio compagno di squadra Josh Herrin, in piena bagarre con Blake Young all’esordio tra le Superbike. L’altro ex-protagonista (con due titoli all’attivo) della Daytona SportBike Danny Eslick è invece costretto al ritiro, rientrato anzitempo in corsia box per un problema tecnico alla propria 1190RS ufficiale dell’Erik Buell Racing. Senza contraccolpi la gara prosegue con Hayes in fuga, Young ed Herrin si danno battaglia in pieno banking con sorpassi e controsorpassi favorendo il riaggancio di Roger Hayden, quarto in solitaria. Proprio il portacolori Jordan Suzuki spreca questa grande possibilità con una brutta imbarcata in uscita dalla prima curva nel corso del 5° giro, perde in un lampo 3″ ed il contatto dal giovane duo a confronto per le restanti posizioni sul podio. Completato un altro giro del “Short Course” di Daytona, si registra il primo colpo di scena: non inquadrato dalla regia di SPEED TV, Josh Herrin perde l’anteriore della propria Yamaha YZF R1 alla curva 3 lasciando a Blake Young il secondo posto. Il giovane pupillo di Yamaha USA ripartirà dalla 16esima posizione a 22 secondi dalla vetta, salvo propendere per il rientro in corsia box e l’inevitabile ritiro. Fuori gioco uno degli attesi protagonisti, al giro di boa della contesa Josh Hayes ha ormai ipotecato la prima affermazione stagionale, vantando 4″ su Young, 8″ su Hayden, 14″ sul terzetto composto da Rapp, Pegram e Bostrom in bagarre per la “medaglia di legno” con Geoff May “quarto incomodo” con la EBR 1190RS ufficiale. Da questo gruppetto si stacca definitivamente Ben Bostrom, a terra nel tentativo (disperato?) di passare la nera Kawasaki-Attack di Steve Rapp; generoso come sempre, “BB” riprenderà il via della pista riuscendo a concludere soltanto in 13° posizione, giusto alle spalle della KTM RC8R dell’HMC Racing condotta da Chris Fillmore, penalizzato da un notevole gap velocistico nel banking nell’ordine di 15-16 km/h rispetto alle migliori Suzuki e Yamaha di testa. Senza Bostrom, la gara volge al termine e consegna a Josh Hayes una vittoria mai messa in discussione, seguito a distanza da Blake Young e Roger Hayden, mentre la super-volata finale per la quarta posizione premia il coriaceo Steve Rapp per 1 solo millesimo (2 arrotondati per eccesso dal sistema di cronometraggio) sulla BMW di Larry Pegram, quinto a precedere un positivo Geoff May con la 1190RS dell’Erik Buell Racing. AMA Pro National Guard SuperBike 2012 Daytona International Speedway, Classifica Gara 1 01- Josh Hayes – Monster Energy Graves Yamaha – Yamaha YZF R1 – 15 giri in 24’35.739 02- Blake Young – Yoshimura Suzuki Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 8.332 03- Roger Hayden – National Guard Jordan Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 16.201 04- Larry Pegram – Foremost Insurance Pegram Racing – BMW S1000RR – + 24.728 05- Steve Rapp – Attack Performance – Kawasaki ZX-10R – + 24.730 06- Geoff May – Team AMSOIL Hero – EBR 1190RS – + 31.371 07- Jake Holden – Evan Steel Performance – BMW S1000RR – + 38.419 08- Robertino Pietri – Team Venezuela – Suzuki GSX-R 1000 – + 40.601 09- Chris Clark – Yoshimura Suzuki Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 42.283 10- David Anthony – Kneedraggers.com Motul FLY Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 42.494 11- Chris Ulrich – M4 Broaster Chicken Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 46.091 12- Chris Fillmore – KTM/HMC Racing – KTM RC8R – + 46.135 13- Ben Bostrom – Jordan Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 57.081 14- Jordan Burgess – Kneedraggers.com Motul FLY Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 1’06.455 15- Jeffrey Lampe – Kissimmee Motorsports – Kawasaki ZX-10R – + 1’23.598 16- Eric Haugo – Viking Moto – Suzuki GSX-R 1000 – + 1’25.264 17- Eric Pinson – Team Go41 Pin It Son Racing – BMW S1000RR – + 1’36.650 18- Trent Gibson – Seven Sports – Suzuki GSX-R 1000 – + 1’36.820 19- Lloyd Bayley – LB Racing – Suzuki GSX-R 1000 – a 2 giri 20- Johnny Rock Page – Kneedraggers.com Motul FLY Racing – Suzuki GSX-R 1000 – a 2 giri Alessio Piana

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