16 Marzo 2013

AMA Superbike Daytona Gara 1: primo centro di Josh Herrin

Batte in volata Cardenas, fuori gioco Hayes

La 38esima stagione dell’AMA Superbike si apre con un nome nuovo a transitare vittorioso nella “Gatorade Victory Lane” di Daytona. Josh Herrin, vincitore della 200 miglia nel 2010, ha conquistato la sua prima affermazione in gara tra le Superbike battendo in volata per soli 185 millesimi il bi-Campione Daytona SportBike Martin Cardenas, al ritorno nella top class del panorama AMA Pro Road Racing, questa volta con l’investitura di pilota ufficiale Yoshimura Suzuki. Scattato dalla prima fila grazie al secondo riferimento cronometrico conseguito nel doppio turno di qualifiche, Herrin ha gestito al meglio una situazione favorevole presentatasi a seguito del ritiro per un problema tecnico alla Yamaha YZF R1 del proprio compagno di squadra e tri-Campione in carica Josh Hayes, leader dei primi 5 giri della contesa, fuori gioco per un guasto al (nuovo) propulsore sviluppato da Graves Motorsports per la stagione 2013. Mattatore lo scorso anno con l’incredibile serie (a 38 anni compiuti!) di 16 vittorie (10 consecutive) in 20 gare disputate, Josh Hayes inizia pertanto il 2013 con un pesante zero a vantaggio del giovane team-mate in Monster Energy Graves Yamaha Josh Herrin, vincitore senza alcun demerito, legittimando questo primo centro nell’AMA Superbike con una condotta di gara attenta ed esente da errori che gli ha permesso di resistere alla pregevole rimonta di Martin Cardenas. I due ex-rivali della Daytona SportBike si sono ritrovati a confronto diretto nel corso del 9° dei 15 giri previsti, con il californiano di casa Graves Yamaha che ha resistito agli attacchi in pieno banking della missilistica Suzuki GSX-R 1000 Yoshimura di Cardenas, secondo e costretto ad arrendersi per una piccola sbavatura nel corso dell’ultimo giro alla “Bus Stop” che gli ha precluso la “spinta” giusta per la volata finale. Duello tra Herrin e Cardenas Prima vittoria dunque in 19 presenze nell’AMA Superbike per Josh Herrin, 25 punti preziosi per Martin Cardenas che chiude secondo spezzando l’egemonia Graves Yamaha, con la R1 “Clienti” condotta dal sempreverde Larry Pegram (al ritorno dopo 9 anni con la casa di Tre Diapason ed un fallimentare biennio con BMW) terzo a completare il podio a scapito di Danny Eslick, soltanto quarto all’esordio con la Suzuki GSX-R 1000 del Michael Jordan Motorsports. Il due volte Campione DSB è stato l’unico a portare punti in cascina per il team Jordan Suzuki a seguito della scivolata di Roger Hayden, a terra nel corso del primo giro e dopo sole 4 curve nel tentativo di tenere il passo delle Graves Yamaha di testa. Con soli 18 piloti in gara e 15 sul traguardo, chiude nella top-5 (la prima con Yoshimura Suzuki) Chris Clark, bravo a vincere il confronto diretto con il venezuelano ex-Moto2 Robertino Pietri (Suzuki GSX-R 1000 del Team Moto Venezuela PC 4×4 Store) e Geoff May, soltanto settimo con la prima delle due EBR 1190RS ufficiali iscritte dal Team Hero. Fuori dai primi 10 il rientrante Aaron Yates, battuto al photofinish dalle due KTM RC8R di Taylor Knapp e Chris Fillmore, con quest’ordine rispettivamente in 9° e 10° posizione, ma con oltre 34″ dalla vetta sul tracciato più ostico del calendario per la bicilindrica 1190cc di Mattighofen. Cronaca di Gara Non prendono il via le due EBR 1190RS del team RSRacecraft di Cory West ed il neo-sposino Dustin Dominguez a seguito di problemi ai propulsori riscontrati nelle prove ufficiali, scatta invece dalla pole position il tri-Campione in carica Josh Hayes affiancato in prima fila dal proprio compagno di squadra Josh Herrin e dalle Suzuki GSX-R 1000 di Roger Hayden (Michael Jordan Motorsports) e Martin Cardenas (Yoshimura). Diciotto i piloti schierati in griglia di partenza (comprensibilmente dalla pit-lane) e, allo spegnimento del semaforo, non poteva che esser Josh Hayes a far sua la prima “hole-shot” della stagione, leader alla prima curva davanti a Herrin con Cardenas costretto ad allargare di traiettoria lasciando un’invitante porta aperta a Roger Hayden. Senza problemi i piloti transitano alla celebre “International Horseshoe”, tutti verso l’infield con il primo colpo di scena alla curva 4: Roger Hayden perde l’anteriore della propria Gixxer e saluta mestamente la compagnia. La partenza di Gara 1 La corsa senza uno degli attesi protagonisti prosegue con il 1° dei 15 giri previsti che va in archivio con una parvenza di fuga delle missilistiche Graves Yamaha condotte da Hayes ed Herrin, scontano già più di 1″ Cardenas e Pegram, addirittura a 2″5 nell’orine Eslick, Clark, le EBR di Yates e May con Anthony e le KTM di Knapp e Fillmore a seguire. Nessun stravolgimento delle posizioni di classifica nei primi passaggi, tutte le attenzioni sono riservate verso il duello tutto in casa Monster Energy Graves Yamaha tra Hayes ed Herrin, con quest’ultimo che sembra addirittura averne di più alla “Bus Stop” rispetto al più esperto e titolato compagno di squadra. Questa è la principale tematica d’interesse della corsa, almeno fino al quinto giro quando si registra il vero punto di svolta: Josh Hayes rallenta vistosamente per un problema tecnico alla propria Yamaha YZF R1, cede la leadership a Josh Herrin e perde progressivamente terreno percorrendo un giro completo del “Short Course” di Daytona prima di rientrare in corsia box per il definitivo ritiro, non prima di andar fuori pista alla curva 5 per un deciso (ed evitabile) attacco di un arrembante Danny Eslick all’esordio con Jordan Suzuki. Fuori gioco il poleman e preannunciato favorito della vigilia, la corsa si mette bene per Josh Herrin che conduce con 1″5 di margine rispetto a Martin Cardenas, più staccato Larry Pegram saldamente in terza piazza a scapito di Eslick, Clark, Pietri e May. Tentativo di sorpasso di Cardenas alla International Horseshoe Ben presto si giunge così al giro di boa della contesa ed inaspettatamente Cardenas cambia passo: in due passaggi colma lo svantaggio dal leader ed ex-rivale nei trascorsi in SportBike ed al 9° giro è di fatto l’ombra della Yamaha R1 #2. La gara si riaccende, ma soltanto a -3 dall’esposizione della bandiera a scacchi il colombiano di casa Yoshimura Suzuki abbozza un tentativo di attacco alla “International Horseshoe” con Herrin bravo a chiudere tutte le porte. La regia di SPEED TV si sbizzarrisce proponendo il consueto “split screen” all’americana inquadrando il doppio-duello per il 5° posto tra Clark, Pietri e May e per la 9° posizione tra Yates, Knapp e Fillmore. Doverosamente si torna nel confronto che vale la vittoria tra Herrin e Cardenas, con l’ultimo giro che sansisce la prima affermazione in carriera tra le Superbike dell’ex vincitore della 200 miglia di Daytona, Cardenas al rientro nella top class dell’AMA Pro Road Racing chiude 2° con un pizzico d’amarezza per un errore d’impostazione della variante “Bus Stop” che non gli ha permesso di presentarsi con lo slancio giusto per la volata finale. A completare il podio il sempreverde Larry Pegram su Yamaha R1, quarto è Danny Eslick, Chris Clark vince il confronto per il quinto posto a dispetto di Pietri e May con Anthony, Knapp e Fillmore a completare la top-10. AMA Pro National Guard SuperBike 2013 Daytona International Speedway, Classifica Gara 1 01- Josh Herrin – Monster Energy Graves Yamaha – Yamaha YZF R1 – 15 giri in 24’45.302 02- Martin Cardenas – Yoshimura Suzuki Factory Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 0.135 03- Larry Pegram – Foremost Insurance – Pegram Racing – Yamaha YZF R1 – + 7.539 04- Danny Eslick – Jordan Suzuki – Suzuki GSX-R 1000 – + 11.473 05- Chris Clark – Yoshimura Suzuki Factory Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 23.101 06- Robertino Pietri – Team Moto Venezuela PC 4×4 Store – Kawasaki ZX-10R – + 23.341 07- Geoff May – Team Hero – EBR 1190RS – + 23.441 08- David Anthony – Motosport.com Motul Fly Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 30.856 09- Taylor Knapp – KTM/HMC Racing – KTM RC8R – + 34.954 10- Chris Fillmore – KTM/HMC Racing – KTM RC8R – + 35.063 11- Aaron Yates – Team AMSOIL/Hero – EBR 1190RS – + 35.065 12- Bernat Martinez – Team TJA Valencia – Suzuki GSX-R 1000 – + 57.680 13- Reese Wacker – Pilot Travel Centers/Wacker Racing – Suzuki GSX-R 1000 – + 1’02.418 14- Chris Ulrich – M4 Broaster Chicken Racing – Honda CBR 1000RR – + 1’05.930 15- Trent Gibson – Seven Sports – Suzuki GSX-R 1000 – + 1’21.511 Alessio Piana (Twitter: @AlessioPiana130)

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