19 Marzo 2017

Supersport Bandiera nera a Kyle Smith, il team Gemar Lorini non ci sta

Continua a far discutere la bandiera nera comminata a Kyle Smith all'ultimo giro della gara in Thailandia. La dura presa di posizione del team Lorini

La bandiera nera (squalifica immediata dalla corsa) comminata a Kyle Smith all’ultimo giro del round Supersport in Thailandia continua a far discuture. Il team Gemar Lorini che cura la Honda del talento britannico ha scritto questa lettera aperta stigmatizzando duramente l’operato della race direction, dopo essersi rivolta anche alla Federmoto Internazionale per segnalare il caso. Una protesta ufficiale che però non cambierà la classifica dato che le penalità riguardanti ai fatti di corsa stabilite Race Direction sono inappellabili.

 

Ricordiamo quanto successo. All’inizio della gara Smith si tocca con il thailandese Polamai, che cade. I giudici vedono ma decidono che è tutto okay.. Poco dopo lo stesso Smith, all’ultima curva, allunga la frenata superando tre piloti in un colpo solo: Gamarino, che era al comando del plotoncino, perde la linea (senza essere toccato da nessuno) e cade. A quel punto i commissari intimano a Smith di cedere tre posizioni, cosa che non succede. Per cui, successivamente, espongono il cartello  “ride through”, cioè passaggio dai box a 60 km/h. Però mancavano meno dei cinque passaggi regolamentari, per cui Smith  aveva facoltà di non fermarsi e poi scontare la pena con una penalità in secondi da aggiungere al suo tempo di gara. Invece, a due giri dalla fine, Smith è entrato un pò duro sull’altro thailandese Kraisart, che si stava giocando la vittoria vicinissimo al leader Federico Caricasulo. Kraisart è uscito leggermete di traiettoria, e a quel punto la Race Direction ha esposto bandiera nera temendo che Smith potesse avventarsi su Caricasulo con la stessa decisione mostrata nei sorpassi precedenti. Per cui hanno deciso di esporre bandiera nera. E’ stata una decisione “preventiva”, un pò come fischiare i rigore con la palla a centrocampo, temendo che il difensore possa di li a poco abbattere il centravanti lanciato a rete. Ecco qui sotto la lettera aperta del team Gemar Lorini.

Cari amici, tifosi, addetti ai lavori, a qualche giorno di distanza dai fatti del Thai Round del Mondiale Supersport a Buriram e dopo la solidarietà ricevuta, voglio ringraziare con queste poche righe tutti coloro che ci stanno spronando dicendo loro che il nostro lavoro continuerà all’insegna dell’umiltà e dell’impegno come sempre è stato, nella consapevolezza di avere quest’anno più che mai, la possibilità tecnica, unita alle doti velocistiche ed umane dei nostri piloti, di raccogliere e dare ai nostri tifosi le soddisfazioni che noi e tutti meritiamo. A Buriram il nostro pilota, Kyle Smith, è stato a nostro avviso in maniera del tutto ingiustificata escluso dalla classifica, dopo esser stato protagonista di una gara bellissima. Veloce e, suo malgrado, sfortunata, perché conclusasi con l’esclusione del pilota dalla classifica con l’esposizione della bandiera nera. Nella fattispecie Smith, protagonista in pista di un eccellente gara, è stato oggetto di una serie di penalizzazioni forse unica nella storia del motociclismo, senza che, a mio avviso, vedendo le riprese televisive e sentendo il mio pilota, ce ne fossero stati gli estremi.

Ma oltre a questo, quello che non abbiamo compreso è perché sia stata esposta la bandiera nera a Kyle quando avrebbe potuto, visto che il Ride Through è stato comunicato quando mancavano meno di cinque giri alla fine, concludere come era suo diritto la gara e, poi, eventualmente vedersi comminata una penalizzazione in secondi, così come esplicitamente prevede l’art. 1.19 del Regolamento Internazionale. Una decisione, anche quella della penalizzazione in secondi, che comunque non avremmo condiviso, ma che avremmo rispettato, nei termini del regolamento. Ma la decisione di escluderci dalla gara ci penalizza oltremodo e, delle motivazioni che sono state alla base di questa scelta (bandiera nera invece che penalizzazione in secondi), non potendo fare ricorso contro tale decisione, abbiamo chiesto lumi direttamente alla Federazione Internazionale, dalla quale ci attendiamo una risposta. Di fatto il pilota, che in quel momento era al secondo posto, è stato privato del diritto di veder concludere la sua gara, di probabili punti in campionato, del giro più veloce e dei relativi premi, con un evidente danno di immagine ed economico. Quello a cui più teniamo però, nel nostro piccolo, è la valorizzazione e la tutela di un pilota, come Kyle Smith, che ha dimostrato di avere grandi doti tecniche e di velocità, il cui talento non si dovrebbe reprimere, ma valorizzare. Così come a nostro modestissimo avviso, andrebbero valorizzati gli sforzi di strutture che, come la nostra, con una gestione oculata, comunica al mondo del motociclismo e, soprattutto agli appassionati, che nulla è impossibile quando c’è la passione, quel “piccolo” di necessaria competenza e, soprattutto, l’abilità di grandi piloti. Situazioni che rendono onore allo sport, anche ad uno sport come il motociclismo, che fa dell’immagine uno dei punti cardine da valorizzare, ma che deve vivere anche di imprese, di uomini, di piccoli eroi che vogliono crescere e diventare grandi e che hanno tutto il diritto di poter coronare questo sogno. Ancora grazie amici sportivi e tifosi del Gemar Team Lorini per esserci vicini, perché il nostro sogno è vincere il Mondiale e per farlo ci serve la sportività di tutti, nessuno escluso, ed il vostro incitamento.

Livio Lorini ([email protected])

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