22 Novembre 2017

Sfide 2018: Morbidelli – Luthi: il mio miglior nemico

I due piloti che si sono contesi il Mondiale Moto2 si ritrovano nello stesso box. Entrambi al debutto in MotoGP.

Il finale di stagione della Moto2 ha visto trionfare Franco Morbidelli, che però ha visto aumentare le proprie chance iridate definitivamente solo dopo il GP di Motegi. In quell’occasione l’italiano arrivò a podio mentre lo sfidante, l’esperto Tom Lüthi, sprofondava in decima posizione. A Sepang, con il forfait dello svizzero, il pilota del team Marc-VDS ha conquistato il titolo della middle class.

PARALLELO – Nel 2018 i due ex avversari saranno compagni di box e d’avventura; debutteranno infatti in MotoGP. Franco Morbidelli è stato il primo a chiudere la trattativa per il passaggio in MotoGP con la squadra belga, seguito poi da Lüthi in pieno agosto, mentre entrambi erano in piena bagarre per conquistare la vetta della classifica. Il team principal Michael Bartholemy ha raccontato alcuni retroscena della lotta che ha visto protagonisti i due neoacquisti di Marc-VDS. La decisione di chiudere in fretta con i piloti non è stata per esempio del tutto senza conseguenze. A motorsport- total.com il belga ha dichiarato: «Per tutti noi, la situazione che si era creata era un po’ strana. Ci sono state alcune circostanze in cui ho pensato di scrivere [a Tom Lüthi] un SMS per chiedergli cosa stesse succedendo. In ogni caso abbiamo lottato per il titolo.»

FINE DEI SOGNI – Lo svizzero, atteso a una prova di consistenza nelle tre trasferte asiatiche, ha incontrato difficoltà inaspettate: « A Motegi non sono riuscito davvero stabilire un buon feeling con la moto dato che ho avuto molti problemi in gara. Si è trattato davvero di un brutto inizio per i GP d’oltreoceano.» Gare dalle quali, visti i risultati incoraggianti degli ultimi anni, l’esperto Lüthi si aspettava qualcosa di più. Le speranze iridate del #12 si sono bruscamente interrotte durante le prove del GP della Malesia, con il brutto highside che gli ha causato la frattura della caviglia. La fine del campionato ha riportato i livelli di adrenalina tra i due sfidanti sotto ai livelli di guardia, e l’armonia che si respira nel box Marc-VDS fa ben sperare. Bartholemy ha ammesso che si servirà dei dati accumulati negli ultimi test del 2017 da Franco Morbidelli per cercare di “costruire” una moto anche che vada incontro anche alle esigenze di Tom Luthi, ancora convalescente dopo l’operazione. Lo svizzero proverà la Honda MotoGP solo durante i primi test del prossimo anno, ma manifesta una grande positività: «ognuno avrà il proprio equipaggio, il suo lavoro da fare, non è che si passerà tutto il giorno insieme, ma non vedo l’ora di essere il suo compagno di squadra. Il vantaggio che abbiamo noi, rispetto ad altri team è che entrambi siamo dei rookies in MotoGP. Possiamo scambiarci informazioni a vicenda.»

DOTAZIONE – Il team principal della squadra belga ha voluto sottolineare che il trattamento riservato ai piloti sarà identico: «Non ci sono differenze nelle forniture, nella componentistica o nelle persone che affiancheranno i piloti. Lüthi avrà come riferimento l’equipe tecnica che ha seguito quest’anno Tito Rabat; Tom ha avuto una parte importante nella scelta delle competenze: penso che possa essere soddisfatto.» Che moto troveranno i due deb Honda nella Top Class? Una delle voci più diffuse nella vulgata del paddock MotoGP prevede che Morbidelli, Lüthi e Nakagami beneficeranno di una moto decisamente migliore rispetto alla Honda portata in gara da Miller e Rabat in questa stagione. Cal Crutchlow però sembra di parere diverso.

CAL DIXIT –  L’inglese, in una piccante intervista ha precisato: «No. Non penso che potranno fare meglio di Jack, se prendiamo Miller come riferimento, perché per Rabat il discorso è diverso. Credo che gli attuali deb non siano ancora al livello di Jack. Miller con Ducati farà meglio di quanto mostrato fino ad oggi con Honda, perché la nostra è una moto difficile. Per guidarla in modo efficace occorre avere tempo per capirla, oppure una certa esperienza. A Miller è mancata l’esperienza mentre Tito era in una situazione diversa. In ogni caso credo che i due debuttanti (Morbidelli e Lüthi) andranno bene, anche se non saranno veloci come Zarco e Folger quest’anno”

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