7 Agosto 2018

MotoGP in Messico? Papà Lorenzo: “Correre lì è un suicidio, va rifatto da zero”

Il genitore di Jorge Lorenzo non è proprio convinto che la top class possa correre a Città del Messico in sicurezza

Dorna è in cerca di nuovi spazi per il Motomondiale: dopo l’annuncio che la Finlandia sarà nuovamente sede di un Gran Premio, altre ipotesi si stanno facendo strada. In attesa di portare a 20 il numero di GP stagionali, alla finestra si affacciano Paesi (e mercati) più o meno emergenti. L’interesse per ospitare la MotoGP è globale, e i candidati sembrano non mancare: Indonesia, Brasile, Kazakhistan fino agli Emirati Arabi Uniti.

VIVA MESSICO – Secondo quanto anticipa crash.net già dalla prossima stagione l’autodromo “Hermanos Rodrìguez” di Città del Messico potrebbe ospitare il Motomondiale. In attesa di conoscere la data di omologazione per il circuito “Kimi” in Finlandia, – annunciato ma in ritardo sulla tabella di marcia – la pista centroamericana rappresenterebbe un rapido rimpiazzo. L’impianto “Hermanos Rodriguez” si inserisce quindi in una precisa strategia del Messico per ampliare l’offerta di eventi legata ai grandi sport motoristici: il tracciato, che ospita la F1 dal 2015 è stato progettato da Hermann Tilke, ma per la MotoGP occorrono diverse modifiche sostanziali che dovranno essere vagliate dalla FIM. Legate alla sicurezza, prima di tutto, dal momento che alcuni piloti avrebbero già espresso qualche perplessità a riguardo.

SICUREZZA – Il layout del circuito prevede una lunghezza di 4.304 metri, con 17 curve – alcune delle quali da affrontare a bassa velocità -, che si contrappongono a un lungo rettilineo . La configurazione definitiva, per rispettare i parametri imposti dallaFIM per la MotoGP, potrebbe però comportare degli stravolgimenti importanti: sembra infatti che per ottenere l’omologazione, il tracciato di Città del Messico debba essere rivisto in alcuni punti essenziali. Non tutti condividono l’ottimismo di un veloce “via libera” per il GP del Messico. Questo è il commento di Chicho Lorenzo, padre di Jorge: «conosco il circuito “Hermanos Rodriguez”. É collocato nel bel mezzo di Città del Messico e in una zona dove potrebbe essere costruita la migliore pista del mondo, ma ha bisogno di una totale riprogettazione. Ora è un suicidio correre lì con la MotoGP, e per farlo come “Dio comanda” devi buttarlo giù e partire da zero».

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