11 Maggio 2016

Magliette e cappellini da MotoGP, è una sfida tutta italiana

Chi c'è dietro il business del merchandising: il Gruppo Pritelli "acquista" anche Casey Stoner e se la gioca alla pari con la corazzata VR46 Apparel di Valentino Rossi

Ancora pochi giorni e saremo tutti al Mugello. Ai GP c’è una sfida colorata che si gioca sui banchetti del “merchandising”. Ed è una sfida tutta italiana: VR46 Apparel, la corazzata che commercializza il materiale di Valentino Rossi, e il Gruppo Pritelli, che ha in “portafoglio”  Lorenzo, Marquez e, da poco, anche Casey Stoner. Vi siete mai chiesti chi c’è dietro magliette, cappellini e molto altro?

Con l’arrivo di Stoner – spiega Maurizio, il titolare della Pritelli Group, impresa romagnola con due rami di azienda che conta ben 73 dipendenti – abbiamo ora un pacchetto di piloti e case motociclistiche davvero invidiabile”.

Cattolica,gruppo Pritelli

Maurizio Pritelli, iniziò a lavorare nel settore con Valentino Rossi quando il Dottore – nel 2007- tornò a vivere a Tavullia. Poi dal 2013 le loro strade si sono divise: Vale ha aperto la VR46 Apparel e Maurizio Pritelli si è messo in proprio e oggi ha in catalogo parecchi big. Prima di Stoner, ultimo arrivato in ordine di tempo, Pritelli aveva “preso in carico” anche Marc e Alex Marquez, usciti dalla VR46 Apparel dopo i noti fatti di Sepang dello scorso anno. Entrando nell’azienda e percorrendo il corridoio che porta nello studio-ufficio di Maurizio Pritelli, non puoi fare a meno di notare il grande amore e lo smisurato affetto che il titolare ha per Marco Simoncelli.

Le foto dell’indimenticabile Sic, le tute, i berrettini, le magliette, gli ombrellini e tanto altro ancora targato 58, sono ovunque . “Ancora oggi lavoro per la Fondazione Simoncellli”  sussurra Maurizio (omettendo di dire con una sorta di pudore dolcissimo che lui e la sua azienda sono un pilastro della Fondazione) accarezzando il casco di Marco che fa bella mostra sulla sua scrivania. Qui la passione per le moto da corsa e la grande stima per i suoi piloti, trasuda anche dai muri e, ogni particolare, ogni oggetto esposto ha una storia precisa, quindi la curiosità di capire come è arrivato Stoner a Cattolica è grande.

Cattolica,gruppo Pritelli

Maurizio Pritelli

“L’ho agganciato grazie a Lorenzo, che è un grande collezionista di tute, sia di piloti di moto sia di piloti di auto. Un giorno lo incontro  in un circuito con la tuta di Stoner-Ducati in mano.  ‘Mancava alla mia collezione’ mi dice il pilota spagnolo. Così gli ho chiesto un recapito di Stoner. Pensavo che non sarebbe stato male avere anche Stoner tra i “miei” piloti visto che, in quel momento, Casey non aveva nessuno che si occupasse del suo merchandising.”

In quel periodo Casey non era ancora tornato in Ducati?

No, non lo era ma io non ho mai mollato e la mia trattativa con Stoner si è conclusa positivamente solo dopo che lui aveva firmato l’accordo con Ducati”.

Quindi tra i suoi clienti, dopo Lorenzo, Marc e Alex Marquez, adesso c’è anche Stoner?

“Si, il ramo di azienda Factory, ovvero le licenze che il Gruppo ha nel mondo delle due ruote, si è consolidato parecchio: oltre ai piloti citati  ho anche Hayden, Alex Espargaro, Dovizioso, Iannone, Nakagami, Sykes, e Case come Ducati, Kawasaki e Yamaha. Senza dimenticare il Sic, ovviamente”.

Di cosa si occupa l’altro ramo d’azienda?

“Della gestione di quattro negozi di abbigliamento che si chiamano Spazio Pritelli e sono a Ferrara, a Rimini e due a Cattolica uno dei quali è lo storico Acquasalata”.

Ci sono in arrivo altri “clienti” illustri?

I piloti in primis sono amici. In ogni caso sì, sto trattando un paio di situazioni davvero importanti”.

Foto Leonardo Mattioli

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