31 Maggio 2017

ESCLUSIVO BMW ci ha aperto le porte del reparto corse motori Superbike

ESCLUSIVO BMW ci ha aperto le porte del reparto corse motori Superbike I tedeschi supportano 200 piloti, prossimo obiettivo: tornare al top nel Mondiale

Tanti si chiedono perchè la BMW non corre più in forma ufficiale nel Mondiale Superbike. Con la tecnologia (e i capitali…) di cui dispone il gigante tedesco potrebbe rivelarsi un temibilissimo avversario per Kawasaki e Ducati. Ma la risposta è semplice. “Facciamo correre due piloti o duecento? Noi abbiamo scelto la seconda ozpione” spiega in poche parole Marc Bogers, direttore tecnico del settore moto BMW. Già: a Monaco hanno preferito ritirare il team interno, che costava 30-40 milioni € l’anno, e cambiare radicalmente politica. Da tre anni hanno deciso di vendere la loro tecnologia da corsa a chiunque la volesse. Successo clamoroso. Ad oggi circa duecento piloti corrono con la BMW S1000RR a tutti i livelli: dal Mondiale alle categorie nazionali di una quindicina di Paesi diversi. C’è anche il BMW Motorrad Trophy che assegna munifici premi in denaro a chi ottiene i migliori risultati, tramite un complicato sistema di punteggio che bilancia il differente livello delle competizioni. Da tre anni le corse per BMW sono non sono visibilità e ricerca tecnologica, ma anche business.

Per i clienti da corsa vengono prodotti ogni anno circa mille motori, in varie configurazioni: Superbike, Superstock e gare di durata. Lo sviluppo viene fatto nel quartier generale di Monaco, realizzazione e assemblaggio sono affidati allo  stabilimento di Berlino. (Guarda qui le immagini) Sorge dove nell’800 c’era una fabbrica di Armi e in epoca nazista si producevano motori per aerei.  Noi l’abbiamo visitato guidati da Dirk Gosling, capo del settore motori e test di BMW Motorrad. In tutto il complesso lavorano duemila persone, di venti nazionalità diverse. I motori da corsa sono una piccola parte dell’attività, la maggior parte dei . 220 mila metri quadrati è occupato da avveniristiche linee di montaggio capaci di produrre fino a 800 moto al giorno, di 24 modelli diversi. Tra produzione e reparto corse non ci sono barriere “perchè non abbiamo niente da nascondere, anzi organizziamo dei corsi nei principali Paesi per addestrare i tecnici dei team clienti BMW a sfruttare al meglio il potenziale della S1000RR” spiega Bogers.

Che ci sia forte condivisione tra produzione e competizioni si nota al primo sguardo. Ci sono pochissimi metri di distanza tra le linee montaggio delle stradali e i locali dove si verificano, si testano e si montano quelli da corsa. In mezzo c’è la struttura dove vengono realizzate le HP4, la Superbike si può guidare anche su strada: ne producono tre al giorno, con la stessa cura certosina che viene impiegata dai tecnici da corsa. E anche i materiali sono d’eccezione, con tantissimi particolari in ergal, titanio e carbonio.

Il cuore del progetto “Sport” però a Monaco, dove lavorano quattro equipe distinte: motoristi, elettronici, telaio e veicolo. Le evoluzioni escono dalla sede centrale e poi vengono provate a Berlino. La priorità è sviluppare novità che siano riproducibili a prezzi sostenibili dai team clienti, ma alla BMW piacerebbe (molto…) fare passi avanti anche nel Mondiale, dove al momento i risultati del team Althea con Torres e De Rosa sono sotto le aspettative. “Abbiamo molte idee interessanti, ma i risultati si vedranno nel 2018. Per adesso ci godiamo i successi che stiamo ottenendo in tantissime serie di assoluto prestigio, anche di livello iridato, come l’Endurance o il Tourist Trophy, dove la S1000RR è da tempo la moto da battere.

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