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15 Agosto - Paolo Gozzi

Se Marco Melandri resta a piedi, sarà una Superbike 2019 senza italiani?

Si profila minacciosa all’orizzonte una Superbike 2019 senza piloti italiani di spicco. Marco Melandri ha un piede e mezzo fuori dal team Aruba, dove quasi sicuramente dovrà fare posto allo spagnolo Alvaro Bautista. Grosse nubi aleggiano anche sul futuro di Lorenzo Savadori: il team Milwaukee non ha ancora rinnovato con Aprilia e, nell’incertezza generale, intanto ha liberato sia il cesenate che il compagno Eugene Laverty. L’appiedamento di Melandri,  ancora non ufficiale ma sempre più probabile, rischia di avere impatto sulle stretegie dello sponsor Aruba e anche di Mediaset, che non ha ancora rinnovato i diritti TV. Andiamo con ordine.

BAUTISTA RISARCITO – L’ex campione del Mondo 125 GP arriverebbe in Ducati Superbike in coda ai movimenti tellurici scatenati dall’affare Yamaha Petronas. Per far posto alla neonata formazione satellite di Iwata il promoter Dorna ha “convinto” il team Angel Nieto a fare un passo indietro verso la Moto2, appiedando di fatto Bautista cui Yamaha ha preferito il giovane debuttante Fabio Quartararo.  La sella in Ducati Superbike sarebbe dunque una sorta di “risarcimento” per Alvaro, caldeggiato da Dorna cui evidentemente non piace l’idea che uno spagnolo di una certa caratura tecnica resti disoccupato. Voci (ben informate) sostengono anche che Bautista si accontenterebbe di un ingaggio poco più che simbolico, argomento che sicuramente ha fatto breccia nel management Ducati.

ARUBA – Marco Melandri ha un rapporto molto stretto con Aruba, in particolare con l’amministratore delegato Stefano Cecconi, con cui è nata anche un’amicizia personale. Salvo colpi di scena, lo sponsor italiano si troverà ad appoggiare un team tutto straniero, visto che il britannico Chaz Davies è confermato. Il ruolo di Aruba è molto delicato, perchè non è solo lo sponsor, ma anche proprietario della squadra ufficiale Ducati in Superbike. Se Bautista verrà preferito a Melandri, significa che la strategia è stata decisa da Ducati Corse, e non dal proprietario-finanziatore. L’ accordo fra Ducati e la webcompany nazionale scade a fine 2019. Ci saranno ripercussioni?

MEDIASET – Marco Melandri non sta facendo una stagione brillante: è solo quinto nel Mondiale, a distanza siderale dal capofila Jonathan Rea e con quasi 100 punti in meno del compagno Chaz Davies. Ma il doppio successo in Australia aveva destato molto interesse: in quella occasione La Gazzetta dello Sport, che lo stesso Jonathan Rea reputa  un affidabile “benchmark” sull’esposizione mediatica del Mondiale, in quella occasione ha dedicato alla Superbike la prima pagina  e l’apertura dei motori per due giorni di fila. Quindi, quando vince, Melandri tira. La prospettiva di una Superbike senza italiani di un certo nome ovviamente non piace a Mediaset. disponibile a rinnovare l’accordo sui diritti TV solo a poco più che gratis,  invece del 1,5 milioni l’anno garantiti nelle ultime stagioni. Melandri a piedi potrebbe indurre la TV del Biscione ad abbandonare definitivamente il prodotto Superbike?