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16 Gennaio - Paolo Gozzi

Matteo Baiocco, il tester Aprilia MotoGP a caccia del poker tricolore

Al mattino si allena in bici, macinando chilometri e sudore. Il pomeriggio lavora nel ristorante che ha aperto con due amici a Camerano, vicino alla sua Osimo, in provincia di Ancona. Di giorno Matteo Baiocco è un ragazzo come tanti. La  notte fa  sogni da campione: l’adrenalina che scorre in sella  all’Aprilia RS-GP, e  il dolce sapore del quarto titolo italiano. Da conquistare con la RSV4 del team Nuova M2, satellite di Noale nella serie nazionale.

 

Mi sono lanciato in questa nuova avventura, aprire e gestire un ristorante” ci racconta con orgoglio. “E’ un bel locale, si chiama Big Air Food, apriamo da mezzogiorno a mezzanotte e serviamo carne, pesce, cibi vegetariani e panini gourmet. Si mangia bene, e sano.”

In Malesia, fra una settimana, la pietanza sarà l’Aprilia MotoGP. 

“Faccio i test del 24-26 gennaio con la RS-GP. Provare la top class era il mio sogno, l’ho realizzato la scorsa stagione prendendo parte a tre uscite con il test team di Noale. Aragon, Valencia e Misano. E’ nato tutto per caso, ero convinto che si trattasse di esperienze un pò estemporanee. Invece adesso è diventato un lavoro vero. Ho un programma molto intenso di collaudi davanti, praticamente andrò in pista una volta al mese.”

A Sepang girerai con gli altri collaudatori. Anche insieme a Casey Stoner, special tester Ducati…

“Nel 2017 ho fatto collaudi d’affidabilità, era importante soprattutto fare chilometri. Stavolta penseremo anche alla prestazione. Per certi versi sarà come provare la MotoGP per la prima volta. Adesso si comincia a fare sul serio…

Romano Albesiano, capo delle corse Piaggio, dice che la RS-GP è cambiata moltissimo…

“Non so bene cosa aspettarmi, non ho ancora visto com’è la moto 2018, anche se ovviamente me ne hanno parlato. Sarà tutto nuovo, tutto molto emozionante. Spero di dare il mio contributo alla causa e aiutare Aleix Espargarò e Scott Redding,.”

Dopo i test per i collaudatori torni a casa?

“No, resto in Malesia per seguire il lavoro dei piloti ufficiali. Non faccio il coach, Aleix e Scott sanno benissimo da soli cosa fare. Andrò in pista, darò un’occhiata alla nostra moto e alle altre. Poi riferirò le mie impressioni ai tecnici.” 

Il 2018 è anche il campionato italiano da vincere…

Si, affronto la seconda stagione con l’Aprilia con forti speranze. La RSV4 ha un potenziale altissimo. In reparto corse la priorità è la MotoGP, si vede a occhio, ma stanno andando avanti anche sul fronte Superbike. Nel CIV non siamo lontani dalla Ducati (campione in carica con Michele Pirro, ndr), ci serve poco. Si tratterà di ottimizzare il veicolo, affinare la messa a punto e sfruttare le qualità della nostra moto.”

Nel Mondiale Aprilia ha vissuto un 2017 avaro. Anche lì è questione di ottimizzare?

“Non conosco bene la situazione. In passato la RSV4 aveva un vantaggio di motore, adesso le altre si sono fatte sotto e il vantaggio non c’è più. Però il margine per tornare ad essere protagonisti c’è.” 

Farai qualche wild card Mondiale?

“Non è previsto, ho un programma già molto intenso. Però ammetto che mi piacerebbe tornare, nel 2015 (con Althea Ducati, ndr) ho concluso al nono posto, sfiorando varie volte il podio. Con una moto .e un team all’altezza me la potrei giocare…” 

Il CIV allora è un ripiego?

No, affatto. Sono convinto che sia meglio correre per vincere il tricolore che fare la comparsa nel Mondiale. Lo pensano anche altri piloti, tanto che il livello si è alzato negli ultimi anni. Me la gioco contro un Michele Pirro che ha dimostrato di andare fortissimo anche in MotoGP, ho un  avversario di grande valore.  Ma anche Lorenzo Zanetti (altro ducatista, ndr) è temibile.”

Nel 2013 hai gareggiato nel British Superbike. 

E’ stata un’esperienza bellissima (con Ducati Rapido, ndr), quel campionato è organizzato in maniera perfetta ed è uno show fantastico, per il pubblico e anche per i piloti. Il livello è altissimo. ”